Sono nato a Milano, ma da molti anni vivo in provincia di Varese. Sono un marito, un papà (di tre figli) e un nonno. Ma questa è la fine del racconto, perciò, se permettete, ricomincio dall’inizio.
Per l’esattezza dalle scuole elementari. Quando le ho frequentate io c’erano ancora gli esami di seconda e di quinta e la mia è stata la prima classe mista della città! Poi sono venute le medie, dove mi hanno fatto studiare il tedesco, quindi il prestigioso Liceo Classico Parini, dove oltre al tedesco mi sono toccati anche il latino e il greco e, “dulcis in fundo” (ve l’ho detto che so il latino...) mi sono faticosamente guadagnato la Laurea in Lettere Moderne (Con lode, però!) presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Visti i presupposti era quasi destino che finissi a fare l'insegnante di Italiano. Eppure non mi è successo proprio per caso: alla fine l’ho scelto io. E ho anche commesso l’azzardo, contro il parere di molti, di rimanere alla Scuola Media dove, secondo me, c’era più urgenza didattica e più spazio per la mia vena creativa. Oggi posso dire che avevo ragione, perché in quella difficilissima fascia di età che va dagli 11 ai 14 anni, sono riuscito a dare fondo al mio desiderio di educare e di sperimentare, coltivando i miei mille “pallini” e questi tre in particolare: il teatro, la lettura, la scrittura.
Dal teatro è nato tutto. A partire dal palcoscenico della parrocchia per arrivare alla scoppiettante stagione del teatro-scuola e dell’animazione teatrale. Era il 1983 quando ho cominciato a collaborare con diversi centri di ricerca (la cattedra di “Storia del Teatro e dello Spettacolo” dell’Università Cattolica; l’ IRRE Lombardia; il Centro Culturale S.Fedele di Milano…) a pubblicare testi e articoli di educazione teatrale, a condurre laboratori e corsi d’aggiornamento per gli insegnanti, ad allestire spettacoli con le scuole. Un periodo indimenticabile!
Dal teatro alla lettura il passo è stato breve. Sto parlando della “lettura ad alta voce”, quella che ogni bravo papà e ogni supernonno non può non regalare ai suoi figli o ai suoi nipoti, se desidera farne dei lettori e, soprattutto, essere ricordato in eterno!
Nel mio caso il regalo è stato reciproco, perché, mentre io mi sgolavo, sera dopo sera, a leggere ai miei figli storie di ogni genere, loro mi costringevano a riscoprire la cosiddetta “letteratura per ragazzi”, allora (e ancora) così poco conosciuta dagli adulti in genere e dagli insegnanti in particolare.
Si trattava, come ho detto, di una lettura “teatrale”, così non è stato difficile, a partire dal 1990, farne oggetto di riflessione e di studio e tramutarla in animazioni, in spettacoli per ragazzi e adulti, in “laboratori del libro”, in “gare di lettura” presso scuole, biblioteche e centri culturali, nonché in corsi di aggiornamento e articoli per docenti pentiti e genitori volonterosi.
Ma ben presto le storie cominciarono a scarseggiare. Storie che fossero adatte ad essere lette ad alta voce intendo. Così decisi di provarci io e, naturalmente, le “testai” sui miei figli. Vidi che funzionava, che mi veniva facile inventare intrecci e personaggi, far ridere, far sognare, far pensare,... E improvvisamente mi ricordai che scrivere, in realtà, mi era sempre piaciuto. Anzi, che lo avevo sempre fatto. L’avevo fatto da giovane riempiendo le pagine mio diario, o inventando fumetti, filastrocche, canzoni, testi teatrali, articoli per il giornalino scolastico o per il bollettino parrocchiale. L’avevo fatto da maggiorenne passando per disordinate e casuali esperienze giornalistiche. Avevo continuato a farlo da adulto compilando articoli di didattica, testi “seriosi” di saggistica e collaborando a numerosi progetti di editoria scolastica. Ma a fare lo scrittore non ci avevo proprio mai pensato. Accadde un po’ per caso e un po’ per fortuna. Ma comunque accadde.
Correva l’anno 2000, l’anno del mio primo timido esordio come autore per ragazzi. Cambiava secolo e millennio. E cambiava anche la mia vita.
Da allora ho pubblicato i miei libri con diverse case editrici (Fabbri, Bruno Mondatori, Città Nuova, Paoline, Giunti, Il Messaggero, Piemme…)
Nel 2005 ho vinto l’XI edizione del Premio Biblioteca di S.Croce sull'Arno e nel 2010 il “Premio Verghereto -100 ragazzi che leggono”
Numerosi miei racconti sono apparsi su giornali e riviste per bambini e per adulti.
Uno di questi, “Paolino e il carroarmato” è stato selezionato insieme a quelli di altri undici scrittori italiani per il libro “Pace libera tutti” edito dall’Unicef (2006)
Dal 2006 ho dato inizio alla fortunata serie comic-horror del pipistrello "Bat Pat", le cui avventure sono ormai tradotte in numerosi paesi europei ed extraeuropei e che dal 2016 è diventato anche un cartone animato trasmesso dalle televisioni di molti paesi.
Ogni anno mi invitano in diverse scuole e biblioteche, dove incontro i giovani lettori che hanno conosciuto i miei libri e vogliono saperne di più sulle mie storie e su di me.